Due genitori
Eravamo due genitori spaesati e molto insicuri quando abbiamo telefonato all’Associazione Michael. Il nostro non era certo un caso ‘grave’, ma ci sovrastava l’ansia e, questo aspetto, subito percepito al telefono, è stato accolto senza banalizzazioni e giudizi.
Una settimana dopo suonavamo al campanello della bellissima casa che ospita l’Associazione... gli impegni per loro erano tanti, ma si era creato uno spazio per accoglierci.
Il primo incontro è stato come un lungo abbraccio, non mi sono resa conto subito dei particolari, in quel momento prevalevano le emozioni.
Ci siamo seduti accanto a persone che ci ascoltavano con tutta l’attenzione possibile senza guardare l’orologio o il telefonino. Dopo due giornate molto intense per tutta la famiglia, siamo tornati a casa con una ‘valigia’ piena di aiuto: uno sguardo oggettivo su nostro figlio, una serie di esercizi, dei ritmi ai quali aggrapparci nell’arco della giornata, la certezza che ce l’avremmo fatta.
Nell’Associazione Michael abbiamo trovato la famiglia allargata che non abbiamo mai avuto e che con affetto vede quello che noi non possiamo cogliere perché troppo coinvolti dai sentimenti e dalla quotidianità.
Da quel primo incontro è nato un legame per noi fondamentale.
Nostro figlio, finalmente compreso, grazie alle nuove ‘lenti’ che ci sono state donate, ha potuto essere restituito ad un’infanzia più spensierata, perché i suoi genitori sapevano meglio prendersi cura di lui.
Stiamo crescendo con l’aiuto dell’Associazione: abbiamo trovato azioni e non solo parole, abbiamo trovato coerenza e tanta cura. Dall’ambiente, all’atteggiamento delle persone, tutto è la manifestazione di un profondo lavoro, del fatto che la pedagogia curativa non è solo un ideale.
Noi siamo ancora spesso genitori insicuri, ma accettando anche questo lato, sentiamo di avere strumenti per crescere.
Non esistono parole per esprimere il senso di gratitudine nei confronti di persone che cercano di dare sempre il meglio di sé. Sono per noi esempio e gioia. Grazie!
Due genitori